Ingresso a Pozzuoli Alta

L’ingresso di Pozzuoli da Napoli, almeno quello storico, avveniva dal monte Olibano (in greco tutto spoglio). L’attuale promontorio dove si stagliano i moderni complessi dell’Accademia Aereonautica Militare, completati nel 1961. Subito a seguire si trova il famosissimo santuario di San Gennaro, costruito presso il luogo dove venne decapitato l’omonimo martire cristiano nel 305 d.c. per ordine del romano Draconzio. Adiacente al santuario vi è un grosso edificio, oggi fatiscente, un tempo ex tubercolosario militare del Sovrano Ordine Militare di Malta (SMOM), risalente al primo conflitto bellico.

Il Tubercolosario SMOM in una foto d'epoca
Il Tubercolosario SMOM in una foto d’epoca

Dopo poco si giunge  in uno dei luoghi più celebri di Pozzuoli, la Solfatara. Degna d’interessi storici, geologici e naturalistici, la caldera di questo vulcano quiescente vale sempre una visita. Ormai siamo entrati anche a Puteoli, e lo dimostrano le tracce archeologiche del settore più esterno del nucleo della città romana. In via Solfatara sono già visibili ruderi romani tra gli edifici moderni. Proseguendo per via Solfatara si giunge al famigerato “Ponte Mostro” o “Ponte Azzurro”, poichè costruito negli anni ’90 proprio su una ricchissima area archeologica appena fuori le mura, dove si congiungeva la via che arrivava da Napoli (via Puteolis – Neapolim) con quella che si diramava fino a Capua  (Via Consularis Puteolis Capuam). In quest’area archeologica, scavata parzialmente ma in totale abbandono, vi sono alcuni dei più bei sepolcri dell’Italia romana meridionale. Tutta la strada basolata romana (in questo tratto visibile ma non percorribile) è quindi una vera e propria necropoli, che forma il cosiddetto Parco Archeologico della Via Puteolis-Capuam Puteolis-Neapolim, che si estende fino a Via Celle e prosegue ad oltranza fino a Quarto Flegreo, snodandosi lungo tutta la via Campana antica.

Discendendo da Via Vecchia San Gennaro, Via Vigna o Via Solfatara, possiamo scorgere chiare tracce del passato sebbene la zona sia diventata centro di edilizia residenziale ad alta densità abitativa. Tutti e tre i tracciati sono molto più antichi di quanto si pensi, e lo dimostrano tutti segni di edilizia romana, sebbene spesso occultati da quella moderna. Via Vecchia San Gennaro era un tempo una strada che congiungeva, molto probabilmente la zona della Solfatara con la terrazza naturale che affaccia sul lungomare di Via Napoli – detta Regio Porta Triumphalis / Regio arae Lucullanae, sede del foro transitorio e di altri importanti edifici pubblici di Puteoli: zona ricchissima in monumenti ma purtroppo completamente edificata – oggi sono visibili solo alcune strutture di botteghe. Lungo questa strada vi è una grande cisterna di età imperiale, detta Piscina Cardito, dal nome della sua antica proprietà – è documentata già nella mappa di Mario Cartaro del 1584.

Via Vigna è grossomodo una parallela di Via Vecchia San Gennaro, quasi certamente congiunta con la strada delle necropoli indicata poco sopra, e da qui si congiunge all’attuale via Vecchia San Gennaro, ma un tempo doveva certamente continuare fino al foro. Lungo questa strada sono disseminati alcuni sepolcri, anche sotterranei (ipogei) ed è visibile un tratto di basolato antico. In prossimità del ponte ferroviario sorgeva l’antico Anfiteatro Repubblicano del quale sono visibili poche strutture in quanto è ancora interrato. Proseguendo si possono scorgere molte tracce di strutture romane negli edifici moderni.

Via Solfatara è una delle principali arterie della viabilità di Pozzuoli: anch’essa grossomodo parallela alle altre due menzionate, scorre direttamente in mezzo ai due anfiteatri, l’ Anfiteatro Flavio Puteolano e quello repubblicano, del quale è visibile solo qualche arcata, perchè in proprietà privata. Ovviamente, è d’obbligo una visita all’anfiteatro maggiore, del quale sono conservati perfettamente i sotterranei di servizio, ed è presente anche un vasto lapidario di frammenti architettonici e statue ritrovate in zona.