Le sibille, (in greco antico: Σίβυλλα, Síbylla; in latino: Sibylla) sono state delle leggendarie profetesse, antichissime figure semi-mitiche conosciute in tutto il mondo antico ma ancora oggi avvolte nel mistero. Erano delle donne vergini con un particolare collegamento spirituale con un dio: nel caso della sibilla Cumana esso era Apollo Zosterio.
Lo scrittore latino Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.) elencò ben dieci sibille: la persiana, l’eritrea, l’ellespontia, la frigia, la cimmeria, la libica, la delfica, la samia, la cumana e la tiburtina.
La sibilla Cumana
La sibilla Cumana (detta anche Cimmeria, Amaltea, Demofila o Erofila, da non confondersi con l’omonima Cumana o Cumea della Cuma Eolica) ricopre una importante parte nel sesto libro dell’Eneide di Virgilio: è un personaggio centrale, con la doppia funzione di veggente e sacerdotessa di Apollo e, contemporaneamente, di guida di Enea nell’oltretomba.
Le dieci sibille rinascimentali
La pavimentazione del Duomo di Siena è una delle più pregevoli ed estese opere di tarsia marmorea esistenti al mondo, ma possiede anche un importante valore: è possibile ammirare le raffigurazioni di tutte e dieci le sibille attualmente conosciute.

La commissione delle loro figure risale al biennio 1482–1483 da parte del rettore Alberto Alberighi, e vi attesero vari artisti, rispettando uno stile comune, con le figure lavorate generalmente in marmo bianco su sfondo scuro e incorniciate da un motivo a scacchiera. Sono accompagnate ciascuna da iscrizioni che ne facilitano l’identificazione e da simboli che chiariscono le loro rivelazioni su Cristo e sulla sua vita.
Sibilla Cumana (Cimmeria) Sibilla Cumea Sibilla Delfica Sibilla Ellespontica Sibilla Eritrea Sibilla Frigia Sibilla Libica Sibilla Persica Sibilla Samia Sibilla Tiburtina
Le sibille di Michelangelo
Sulla celebre volta della Cappella Sistina, ad opera di Michelangelo Buonarroti (1475 – 1564) sono rappresentate cinque sibille assieme ad altri profeti maschili.
Ai lati delle vele si trovano i troni dei Veggenti (Profeti e Sibille) entro una finta impaginazione architettonica, che comprende plinti con putti-cariatide a monocromo e, negli spazi triangolari ai lati delle punte delle vele, coppie di Nudi bronzei; nella parte inferiore dei pennacchi, sotto l’ipotetico basamento su cui stanno appoggiati i troni, si trovano dei putti che reggono targhe coi loro nomi: essi sono su superfici curve che finiscono ai lati delle lunette.

L’opera della sibilla
La sibilla svolgeva la sua attività oracolare all’interno di un antro: ispirata e fisicamente posseduta dal dio (come sempre descritto nell’Eneide), ella vaticinava in esametri greci, su foglie di palma, o verbalmente.
L’eredità delle sibille
Il termine sibillino è parte della lingua italiana, e porta sempre con sè il ricordo di una figura unica della storia della cultura occidentale. UN sinonimo di enigmatico, ma con qualcosa in più:
sibillino agg. [dal lat. Sibyllinus, der. di Sibylla «Sibilla»]. – 1. Della Sibilla, proprio delle Sibille: responsi s.; oracoli s.; libri s., presso i Romani antichi, raccolta di testi oracolari che, in occasione di certi prodigi o di situazioni critiche dello stato, venivano consultati da un apposito collegio sacerdotale per conoscere la volontà degli dei. 2. fig. Ambiguo, enigmatico, di interpretazione dubbia, come erano talvolta i responsi delle Sibille e, in genere, degli oracoli: una frase s.; un discorso, un atteggiamento, un sorriso sibillino. ◆ Avv. sibillinaménte, in modo sibillino, ambiguo: rispondere sibillinamente.
[dal dizionario Treccani]