Lo Stadio di Antonino Pio a Pozzuoli

- Questo sponsor ci aiuta a crescere -

Posto ai margini dell’area urbana, in posizione panoramica su una terrazza a picco sul mare, lo stadio di Puteoli era uno dei maggiori dell’antichità (m. 300 x 70 circa), di poco inferiore a quello eretto da Domiziano a Roma ), corrispondente all’attuale piazza Navona.

Lo stadio di Domiziano, molto simile al puteolano
Lo stadio di Domiziano, molto simile al puteolano

L’impianto fu costruito in seguito all’istituzione degli Eusebeia, giochi quinquennali sull’uso di Olimpia (Grecia), voluti da Antonino Pio per onorare la memoria del padre adottivo Adriano, morto a Baia nel 138 d.C. e per breve tempo sepolto in questo luogo, dove sorgeva la villa puteolana di Cicerone. Lo stadio era, nel mondo antico, la struttura destinata allo svolgimento dei giochi ginnici. Presentava una pista rettangolare in terra battuta con il lato di partenza rettilineo e quello d’arrivo curvo (sfendone). Inglobato in una masseria, è conservato un ampio tratto di un ambulacro in opera mista, coperto da un complesso sistema di volte (a botte, a vela e a crociera), che sosteneva le gradinate.

 

In rosso le strutture emergenti e supersiti
In rosso le strutture emergenti e supersiti
- Questo sponsor ci aiuta a crescere -

Il prospetto esterno, rivolto verso l’antica Via Domitiana, presenta un paramento in opera laterizia scandito da lesene decorate da semicolonne che inquadravano le arcate d’accesso ai vomitoria (ingressi per il pubblico), precedute da un portico a pilastri cruciformi con semicolonne in laterizio, di cui sopravvivono scarse tracce. Si possono notare, inoltre, i resti poco conservati del lato breve rettilineo. Sul lato opposto della strada, parzialmente coperti dalla vegetazione, sono altri ruderi delle gradinate, con i vomitoria (alcuni dei quali murati, per ragioni statiche, in epoche posteriori), mentre quasi nulla rimane del lato curvo e di tutta la metà meridionale dell’edificio, a causa della frana del costone collinare su cui insistevano. Osservando il costone dalla strada di via Fasano, ad un livello inferiore del costone, è possibile chiaramente osservare tracce archeologiche pertinenti allo stadio che letteralmente spuntano dal costone tufaceo.

Presso lo stadio è stata inoltre rinveuta una strada con basoli in pietra lavica e strutture di una villa risalente al periodo tardo imperiale (III – IV Sec. d.C.)

- Questo sponsor ci aiuta a crescere -

Ultime

I Campi Flegrei e la leggenda del Monte Barbaro in una lettera del 1196-97

Nel manoscritto della “Chronica Slavorum” è contenuta una famigerata lettera scritta dall’elettore Corrado di Hildesheim, legato imperiale nel Regno di Sicilia, ad Hartberto capo della sua chiesa. Durante questo mandato scrisse la lettera che illustra molte delle “meraviglie” viste in Sicilia e in Campania.

Bacoli, i Fenici dietro il nome della città Campana?

Il nome Bauli era celebre nell’antichità romana, ed è legato alla leggenda di Ercole, il quale, tornando dalle sue “fatiche”, pare abbia fatto riposare proprio a Bacoli i buoi sottratti a Gerione, ma potrebbe derivare in realtà dalla divinità fenicia Baal.

Cosa fare e cosa vedere nei Campi Flegrei in Campania

I Campi Flegrei sono un luogo incredibilmente eterogeneo: sono un viaggio denso tra la storia, l'archeologia, la cultura meridionale, la natura, il mare. I Campi Flegrei vanno scoperti lentamente con meraviglia continua

EVENTI / La Montagna Spaccata, presentazione del libro di Mauro Di Vasta

Sabato 12 Novembre 2022 ore 10.00 presso Palazzo Migliaresi, Rione Terra (Pozzuoli) si terrà la presentazione del libro "La Montagna Spaccata, viaggio nei Campi Flegrei sulla via Consolare Puteolis Capuam" dell'architetto Mauro di Vasta

Newsletter

I più letti

Cuma, la prima città greca in Italia

Cuma è la prima colonia di fondazione greca in Italia,...

La Piscina Mirabilis

A Bacoli si fermava, dopo ben 96 km, il...

Cosa vedere a Bacoli

Oggi, dell'antica Bauli romana resta ben poco a testimoniare...

Le Terme di Baia, la piccola Roma

Le Terme di Baia sono un vasto complesso archeologico...

Il Tempio di Serapide di Pozzuoli

Simbolo inequivocabile della città di Pozzuoli sono le tre...

I Campi Flegrei e la leggenda del Monte Barbaro in una lettera del 1196-97

Nel manoscritto della “Chronica Slavorum” è contenuta una famigerata lettera scritta dall’elettore Corrado di Hildesheim, legato imperiale nel Regno di Sicilia, ad Hartberto capo della sua chiesa. Durante questo mandato scrisse la lettera che illustra molte delle “meraviglie” viste in Sicilia e in Campania.

Bacoli, i Fenici dietro il nome della città Campana?

Il nome Bauli era celebre nell’antichità romana, ed è legato alla leggenda di Ercole, il quale, tornando dalle sue “fatiche”, pare abbia fatto riposare proprio a Bacoli i buoi sottratti a Gerione, ma potrebbe derivare in realtà dalla divinità fenicia Baal.

Cosa fare e cosa vedere nei Campi Flegrei in Campania

I Campi Flegrei sono un luogo incredibilmente eterogeneo: sono un viaggio denso tra la storia, l'archeologia, la cultura meridionale, la natura, il mare. I Campi Flegrei vanno scoperti lentamente con meraviglia continua